Arturo Gatti, soprannominato "Thunder", è stato un pugile professionista italo-canadese, nato a Cassino, Italia, il 15 aprile 1972 e deceduto a Porto de Galinhas, Brasile, l'11 luglio 2009. È ampiamente considerato uno dei pugili più emozionanti e spettacolari di tutti i tempi, grazie alla sua incredibile tenacia, resistenza e volontà di combattere.
Gatti ha combattuto dal 1991 al 2007, accumulando un record di 40 vittorie (31 per KO) e 9 sconfitte. Ha detenuto il titolo IBF dei superpiuma dal 1995 al 1998 e il titolo WBC dei superleggeri dal 2004 al 2005.
È famoso per la sua trilogia epica contro <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Micky%20Ward">Micky Ward</a> (2002-2003), considerata tra le più grandi e brutali nella storia della boxe. Il loro primo incontro è stato eletto "Fight of the Year" dalla rivista The Ring.
Altre battaglie memorabili includono quelle contro <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Ivan%20Robinson">Ivan Robinson</a> (1998), <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Gabriel%20Ruelas">Gabriel Ruelas</a> (1997) e <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Oscar%20De%20La%20Hoya">Oscar De La Hoya</a> (2001).
Gatti era noto per il suo stile aggressivo e la sua capacità di sopportare punizioni incredibili. Era un combattente coraggioso e resiliente, disposto a incassare colpi pur di portare a segno i propri. La sua determinazione e la sua capacità di rialzarsi dopo essere stato abbattuto lo hanno reso un idolo per molti appassionati di boxe.
La sua morte nel 2009 in Brasile, inizialmente classificata come suicidio, è stata oggetto di controversie. Successivamente, le autorità brasiliane hanno cambiato la loro valutazione, definendola un omicidio. La moglie di Gatti, Amanda Rodrigues, è stata inizialmente accusata, ma in seguito assolta. Le circostanze della sua morte rimangono oggetto di dibattito e speculazione.
Nonostante la sua prematura scomparsa, Arturo Gatti rimane una leggenda della boxe, ricordato per il suo cuore, la sua passione e il suo stile di combattimento spettacolare. È stato inserito nella International Boxing Hall of Fame nel 2013. La sua <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/eredità">eredità</a> continua ad ispirare pugili e appassionati di tutto il mondo.
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